Volo in ritardo? L’Europa vuole cambiare le regole (e non è una buona notizia per i passeggeri)
- Marzo 17, 2025
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Se hai mai avuto un volo in ritardo e sei riuscito a ottenere un risarcimento, potresti presto rimpiangere quei tempi. A Bruxelles si sta infatti discutendo una proposta per modificare il regolamento EU261, che da quasi vent’anni garantisce tutele ai passeggeri aerei in caso di ritardi, cancellazioni o overbooking.
La novità? Potrebbe diventare più difficile ricevere un risarcimento per i voli in ritardo, perché si starebbe pensando di alzare la soglia minima per avere diritto all’indennizzo: da 3 a 5 ore di ritardo.
Cosa prevede oggi l’EU261?
In vigore dal 2005, il regolamento EU261 è uno dei più avanzati al mondo in materia di tutela dei viaggiatori. Copre tutti i voli in partenza da un aeroporto dell’Unione Europea (e arrivo, se operato da una compagnia europea), e garantisce:
- Risarcimento fino a 600 € in caso di ritardo oltre le 3 ore;
- Indennizzo in caso di cancellazione con meno di 14 giorni di preavviso;
- Tutela in caso di negato imbarco per overbooking;
- Rimborso o assistenza (hotel, pasti, trasporti) in caso di gravi disagi.
Cosa cambierebbe?
L’ipotesi al vaglio del Consiglio dell’UE, con la presidenza polacca, prevede:
- 5 ore di ritardo per avere diritto al risarcimento nei voli a corto raggio;
- 9 ore per i voli a medio raggio;
- Fino a 12 ore per i voli intercontinentali.
Questo significherebbe che oltre l’80% dei ritardi oggi risarcibili non lo sarebbero più. Secondo i dati, la maggior parte dei ritardi si attesta infatti tra le 2 e le 4 ore.
Cosa dicono i consumatori e gli esperti?
Gli esperti legali e le associazioni dei consumatori sono preoccupati. Coby Benson, avvocato specializzato in risarcimenti, afferma che una soglia più alta incoraggerebbe le compagnie aeree a non risolvere tempestivamente i ritardi, aumentando i disagi per i passeggeri.
Anche il Centro Europeo dei Consumatori avverte: i diritti conquistati negli anni verrebbero fortemente ridimensionati. E tutto ciò accade in un contesto in cui i ritardi e le cancellazioni sono sempre più frequenti, come dimostrano le stime: solo nel 2024 sono stati oltre 60.000 i voli che avrebbero generato risarcimenti secondo l’attuale regolamento.
Perché le compagnie vogliono cambiare?
Le compagnie aeree – in particolare quelle low cost – contestano i costi dei risarcimenti, che in molti casi superano i ricavi dei voli stessi. Con biglietti venduti a 20-30 euro, un solo volo in ritardo può costare migliaia di euro in compensazioni.
Secondo le compagnie, la riforma aiuterebbe a “incentivare la puntualità”, ma per i consumatori significherebbe meno tutele e più disagi.
Cosa succederà ora?
Per ora, la regola delle tre ore rimane valida. Le modifiche dovranno essere discusse e approvate sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio. Ma il rischio di una riduzione delle tutele è reale.
Per questo, se hai un volo in ritardo, non esitare a richiedere il tuo risarcimento, finché è ancora possibile. E resta aggiornato: ciò che accadrà nei prossimi mesi potrebbe cambiare per sempre il modo in cui viaggiamo in Europa.
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